Il fiorentino Leopoldo Gattai fu uno degli imprenditori edili di maggior successo agli albori dello stato nazionale italiano. Insieme al genero Francesco Budini egli condusse la “Ditta Gattai Budini”, che realizzò fra l’altro il Lungarno Torrigiani a Firenze, il porto di Livorno e la linea ferroviaria che da Firenze conduce a Vaglia. Nel 1890, dopo la chiusura della ditta e il reinvestimento del capitale in numerose proprietà terriere dell’hinterland fiorentino, la famiglia acquistò Palazzo Grifoni, uno dei palazzi rinascimentali più rappresentativi di Firenze. Poco più tardi l’architetto Giuseppe Boccini fu incaricato della risistemazione e col suo progetto per la “Casa Gattai” partecipò nel 1891 anche al concorso per il “Premio Martelli” indetto dall’Accademia dell’arte fiorentina. Boccini edificò il monumentale scalone, attraverso il quale dal pianterreno si giunge ai nuovi ambienti rappresentativi del piano nobile. Per l’apparato decorativo dello scalone e delle sale al piano nobile fu incaricato Augusto Burchi, affiancato da Giulio Bargellini e Galileo Chini. Mentre il soffitto dello scalone ospita la rappresentazione di numerose allegorie delle virtù, le pareti sottostanti mostrano personificazioni delle arti figurative e musicali così come delle età della vita. Sono inoltre numerosi i rimandi ai committenti: il loro stemma decora non soltanto il lucernario e le mensole su cui si ergono le virtù, ma compare anche al pianterreno insieme agli stemmi delle famiglie Ricci e Grifoni, precedenti proprietari del palazzo.
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Firenze, Palazzo Grifoni Budini Gattai